PUNTA GNIFETTI E CATENA DEL MONTE ROSA m. 4.559
- MONTE ROSA - |
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Località di partenza: Stafal m. 1.823
Dislivello m. 1.623
Difficoltà: F+ corda, picozza, ramponi
Ore: 1° giorno 3h, 2° giorno 4h30
Periodo: luglio, agosto, settembre |
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Castore |
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Pointe Perazzi |
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Nez su Lyskamm |
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Dal parcheggio di Stafal, che si raggiunge risalendo l'intera valle di Gressoney, prendere la cabinovia (il prezzo
fa venire voglia di andare a piedi!) che porta al Gabiet m. 2.357 dove si trova l'omonimo rifugio e poco distante
il posto tappa Lys. |
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cordées sur l’arête du Lyskamm |
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Lyskamm Orientale vu de la P. Gnifetti |
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Zumstein et Dufour |
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Un'altra cabinovia arriva fino al passo dei Salati m. 2.936, dove il panorama inizia a essere interessante.
Puntando in direzione di punta Indren superare tratti attrezzati con corde fisse che contornano lo Stolemberg
e giungere in breve alla stazione superiore della funivia di Alagna m. 3.260. |
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Montée à la Zumstein au petit matin |
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Jeux de lumière près du Col du Lys |
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Dirigersi a nord ovest e superare il ghiacciaio di Indren badando ad alcuni crepacci che a stagione inoltrata
possono dare fastidio, risalire poi una parete rocciosa con l'ausilio di scalette e corde fisse fino a giungere nei
pressi di una croce da cui sono visibili due rifugi.
Ora scegliere se scendere al più piccolo ma confortevole e nuovo rifugio Mantova m. 3.498 o attraversare il
ghiacciaio di Garstelet e salire al più grande ma vecchio e affollato rifugio Gnifetti m. 3.647 per passare
la prima notte. |
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Ludwigshohe |
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Balmenhorn |
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Cordées vers la Pyramide Vincent |
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Dopo un piccolo e freddo sonno si riparte, i colori dell'alba sono uno spettacolo indescrivibile quasi quanto la bassa temperatura!. Mettere piede sul ghiacciaio del Lys, attraversare una zona crepacciata e lasciarsi sulla destra prima la Piramide Vincent e poi il Balmenhorn e giungere al colle del Lys m. 4.224 da cui finalmente e' visibile la capanna Margherita.
Scendere nella conca glaciale costeggiando la Parrod mentre al panorama si aggiungono la nord del Lyskamm e il Cervino, lasciare a destra il colle Sesia e puntare alla depressione tra la Zumstein e la Punta Gnifetti.
Risalire l'ultima rampa e giungere in breve alla vetta della Punta Gniffetti dove sorge il rifugio più alto d'Europa: la Capanna Regina Margherita m. 4.559.
Ora il consiglio e' quello di pernottare per godersi a pieno il panorama sulla pianura padana (si vede Milano!) ,
uno splendido tramonto, un'indimenticabile alba e soprattutto la possibilità di aggiungere una serie di vicini e accessibili 4000 alla propria collezione (ce ne sono ben 7).
L'unico "problema" è che dormire a quella quota è una dura prova per l'organismo e un manifesto avvisa che sicuramente starete male!
Un altro "inconveniente" sono i prezzi di cibo e bevande (5 euro una lattina di coca, ma è comprensibile vista l'altitudine) e la mancanza totale di acqua e di specchi (a qualcuno non lavarsi e non vedere in che stato si è ridotti può dare fastidio).
Dopo il mal di quota notturno (si pensava peggio) e un thè caldo ci godiamo gli splendidi colori dell'alba e
lasciamo a malincuore la Capanna in direzione di un altro 4000.
Si può scegliere tra:
PUNTA PARROT m. 4.036 2h F per cresta
PUNTA DUFOUR m. 4.634 2h AD
ZUMSTEIN m. 4.563 1h F per neve e roccette
LUDWINGSHOHE m. 4.342 2h F panettone
CORNO NERO m. 4.322 2h PD per ripido pendio
BALMENHORN m. 4.231 2h F al Cristo delle vette
PIRAMIDE VINCENT m. 4.215 2h30 F panettone
Dopo l'ascensione che avete scelto di compiere non rimane che ridiscendere tra ghiacciai e pietraie fino al passo dei salati seguendo lo stesso itinerario di salita e concludere agli impianti una splendida avventura.
(attenzione controllare gli orari dell'ultima corsa se non volete arrivare a piedi fino a Stafal!)
NOTE: un'esperienza stupenda tra scenari e colori magnifici e senza particolari difficoltà; ciò non toglie che si tratta comunque di un'ascensione alpinistica e soprattutto svolta ad alta quota, quindi sono essenziali le conoscenze di cordata e progressione su ghiaccio, un'attrezzatura adatta e un equipaggiamento per il freddo intenso e il rispetto per la montagna.
Relazione di Erik Rosazza
Fotografie di: Stefano Pivot e Rocco Perrone |
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Abbiamo realizzato questa presentazione fotografica, con le migliori foto del nostro tour |
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