DENTE DEL GIGANTE mt. 4.014
- via Geant Branché -
     
 
     

Località di partenza: Punta Helbronner mt. 3.462
Dislivello: mt. 551
Difficoltà: avvicinamento PD+ corda picozza ramponi casco - via TD- (5+; 5+ obbl.)130 mt.
Ore di salita: 5
Periodo: giugno-settembre

     
 
     

Da Courmayeur proseguire sulla statale 26 verso il tunnel fino a raggiungere LA PALLUD, all'imbocco per la val FERRET.
Qui prendere la funivia che porta prima al rifugio PAVILLON (mt. 2.180) e poi al rifugio TORINO vecchio (mt. 3.338). Con una piccola cabinovia si giunge in breve a Punta Herbronner (mt. 3.462).

Scendere sul ghiacciaio e dirigersi a destra in direzione del Dente del Gigante, passare sotto l' Aiguille Marbré e risalire il pendio che porta alla base di un canalino innevato sulla sinistra. Risalirlo sino al colletto e proseguire a destra su sfasciumi sulla cresta, arrivati ad una sosta con cordini colorati si può proseguire la salita sia a destra che a sinistra, considerando che la seconda direzione porta ad un lungo tratto di neve ghiacciata con sotto uno scivolo ripido e pericoloso, che però fa risparmiare un po' di tempo nella salita alla gengiva, mentre a destra si continua su sfasciumi. Giunti sulla cresta nevosa continuare sino alla base del dente (2 ore), lasciare gli zaini sotto la parete sud, più a sinistra possibile, da dove partono sia la Normale al Dente che la Geant Branché.

1° tiro (5): Lungo il primo tratto trovate, dopo circa 8 metri e dopo aver passato il grosso chiodo della Normale, due cordini vecchi che precedono il passo più duro del tiro.
2° tiro (4 - 5+): Seguire la verticale che non presenta alcun chiodo (non convergere a sx anche se è piu' facile), si trova poi un diedro non banale sino in sosta.
3° tiro (4 - 5): Grande diedro piuttosto semplice ma da interpretare e un pò tecnico.
4° tiro (4+): Dalla sosta si vede un chiodo verso la metà del tiro, sempre in verticale. Si finisce poi sui cordoni fissi della normale sino in cima, continuare sulla cresta per raggiungere l'altra punta ove è posta la madonnina. Impressionante il panorama da ogni parte si guardi!

Discesa: scendere alla base del colletto prima della punta con la madonnina dove si trova la sosta per le doppie. Con tre calate (corde da 60 mt.) si arriva sul nevaio, a destra della Burgasser (parete sud), l'ultima è di 10 metri.
Per il ritorno si consiglia di seguire le tracce che subito portano sul versante sud e poi, aggirato un grosso sperone verso destra, sul versante ovest. La discesa è ben evidente e facilitata, di tanto in tanto, da ometti.

Note: splendida salita in un ambiente superbo, lungo la via ci sono due friends abbandonati, che fanno sicuramente comodo, mentre le soste sono tutte composte da vecchi chiodi e cordini abbastanza buoni, ma sempre in punti non troppo esposti e soprattutto comodi. Via comunque poco chiodata e quindi utili cordini, friends CAMP dall' 2 al 6 e nuts. La via, comunque, rimane sempre nella direzione del primo tiro senza mai avvicinarsi troppo alla normale, tranne l'ultimo tiro. Per chi effettua la salita in giornata attenzione all'orario dell'ultima funivia!

Relazione di David Cantore