GRANDES JORASSES
- cresta ovest -
Sulla cresta, per la lunghezza di un 1 Km, si susseguono 6 cime:
- Punta Young (3.996 mt.)
- Punta Margherita (4.066 mt.)
- Punta Elena (4.045 mt.)
- Punta Croz (4.110 mt.)
- Punta Whymper (4.184 mt.)
- Punta Walker (4.208 mt.) |
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sotto il dente del gigante |
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primo tratto di cresta |
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le cornici |
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la cresta di Rochefort; sulla sinistra l'Aiguille de Rochefort |
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ed uno sguardo, dalla base dell'Aig. de Rochefort, al tratto percorso |
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30 e 31 agosto 2008
Traversata delle Grandes Jorasses in compagnia di Alessandro con buone condizioni della via ed ottime condizioni meteo.
Le varie relazione presenti in rete e sulle guide descrivono la traversata con alcuni passaggi "obbligati", ma anche molte varianti.
1° giorno:
P.ta Helbronner - Bivacco Canzio
Il percorso classico della cresta di Rochefort solitamente è tracciato e frequentato fino all'Aiguille de Rochefort; poi le tracce diminuiscono in numero.
Per arrivare al Canzio sono necessarie alcune calate in corda doppia, in particolare: una corta calata al Doigt de Rochefort e diverse calate dalla Calotte de Rochefort (ottimo panorama sulla prima parte rocciosa della salita alla Punta Young) verso il Col des Grandes Jorasses.
Per quest'ultime ci sono diverse possibilità; noi abbiamo scelto le calate che partono sul filo della cresta italo/francese: in tutto 4 calate di cui la terza in traverso nel tratto finale (soste su cordini da verificare).
2° giorno:
Bivacco Canzio - Punta Walker - Rif. Boccalatte - Planpincieux
Il tratto tecnicamente più difficile è proprio il primo tratto roccioso del mattino; è quindi conveniente mettere una corda fissa che si utilizzerà il giorno successivo. Dopo i primi 50 mt. è attualmente presente una corda fissa gialla (che non abbiamo utilizzato non sapendo se fosse ben ancorata alla sosta) che può agevolare il superamento di fessure bagnate/verglassate.
Qui si alterna un tratto (2 tiri di corda) su neve, un tiro su roccia per uscire lungo la cresta della Punta Young lato nord, un corto tirello su roccia/neve fino all'intaglio per la doppia.
Dall'intaglio, con una lunga calata di 40 mt. - in traverso nella parte finale - abbiamo seguito una fessura che porta ad un'evidente cengia (ben visibile dall'ancoraggio della doppia); questa calata/scalata è un pò complicata; è possibile fermarsi nel canale (pericolo caduta sassi) per poi scalare in traverso oppure scendere ancora 10 m e risalire lungo una placca fessurata (verificare che non sia bagnata).
Poi si risale per un tiro di corda lungo un evidente speroncino, per poi calasi in traverso in direzione dell'evidente canalone ad ovest della Punta Margherita che si risale (misto roccia/neve/ghiaccio) per poi deviare sulla destra. Si continua verso destra lungo una cengia (si scende per qualche metro) fino a reperire il secondo diedro che porta in cresta pochi metri oltre la Punta Margherita.
Da qui fino alla Punta Croz il percorso è abbastanza evidente: dapprima si segue un'esile ed aerea cresta, scalando spesso in discesa e tirando massi dall'aspetto instabile.
Per salire alla Punta Elena il percorso è nuovamente misto neve/roccia, per poi tornare roccioso poggiando sul lato sud della cresta.
Dalla Punta Croz alle Punte Whymper e Walker il percorso è essenzialmente nevoso e tecnicamente più facile.
Discesa:
Punta Walker - Rifugio Boccalatte - Planpincieux
La discesa lungo la via normale non è per nulla banale, soprattutto a fine stagione.
Bisogna scendere lungo tre speroni rocciosi inframezzati da un ghiacciaio.
Pericoli oggettivi: il traverso lungo il pianeggiante ghiacciaio sotto il seracco (5-10') ed il traverso lungo il canale tra la Punta Whymper e la Punta Croz (caduta sassi).
Note:
ringraziamo la Guida Pier che ha piazzato la corda fissa da noi utilizzata ed i complimenti al suo cliente, anziano e "leggermente" fuori peso forma, ma con una grande tenacia, resistenza e, soprattutto, capacità di muoversi agilmente in questi terreni delicati ed esposti.
Al bivacco eravamo in 8 persone; vi sono 8 posti letto comodi o 10 leggermente scomodi.
Comoda toilette a 3 m dietro una lama di granito; acqua a 5 metri usufruendo di un piccolo laghetto glaciale.
Vi sono 3/4 pentole (qualche bombola di gas lasciata da precedenti alpinisti) ed una corda semplice (per un'eventuale ritirata?).
Relazione di Stefano Pivot e Alessandro Ceccon
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il secondo tratto della cresta di Rochefort; sulla destra il Mont Mallet |
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verso il Doigt de Rochefort |
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prima doppia per scendere dal Doigt |
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tratto in roccia per il Dome de Rochefort |
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in doppia verso il Col des Grandes Jorasses; sullo sfondo il Bivacco Canzio |
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le doppie della Calotte de Rochefort viste dal Biv. Canzio (ne manca una nascosta dalla neve in primo piano) |
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Bivacco Canzio ed il comodo laghetto glaciale |
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Biv. Canzio in primo piano |
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la prima parte del percorso |
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misto sopra le placconate e le fessure |
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traverso a sinistra verso un diedro di rocce rotte
(qui Damilano-"Neige,Glace&Mixte" consiglia invece di continuare dritti verso l'altro lato della Punta Young) |
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L'intaglio oltre la Punta Young |
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in rosso le soste attrezzate e le persone (Damilano-"Neige,Glace&Mixte" consiglia invece di proseguire lungo la cresta) |
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il canale sotto la Punta Margherita |
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la Punta Margherita |
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la cresta diventa affilata (freccia=cordata) |
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in vista della Punta Croz |
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spesso si scala in discesa |
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discesa dalla Punta Whymper verso la Walker |
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la parte in roccia sotto la Punta Walker (punto rosso=cordata) |
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traverso in ghiaccio verso il Reposoir |
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doppia nell'ultimo tratto del Reposoir per arrivare sul ghiacciaio |
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la parte bassa del ghiacciaio |
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