Località di partenza: Plan Veny mt. 1.560
Dislivello: mt. 2.170
Difficoltà: AD corda, picozza, ramponi, cordini
Ore: 1° giorno 2h 30 min, 2° giorno 4 h 30 per la salita
Periodo: luglio, agosto, settembre |
Da Courmayeur risalire la strada per la Val Veny e raggiungere il posteggio di Plan Veny (1.560 mt.), nella zona pic-nic, imboccare la sterrata per Freney che si inoltra nel bosco attraversando la Dora su un ponte, si devia a sinistra (segnavia 7) e tra le conifere si giunge in una zona detritica.
Superare i rami del torrente su due passerelle e seguire il vecchio sentiero per il Rifugio Monzino che con numerose svolte porta ai piedi delle prime placche rocciose che si passano agevolmente con l’ausilio di catene.
Proseguire sul ripido sentiero e per residui morenici raggiungere la base della parete rocciosa alta un centinaio di metri, attaccarla con facile arrampicata aiutandosi con le numerose catene e gli scalini in ferro, non difficile, ma problemi potrebbero insorgere se si incontra gente che scende. Superato questo tratto verticale si sbuca sui pendii erbosi mt. 2.300 dello Chatelet e in breve si giunge al Rifugio Monzino mt. 2.580 in 2 ore e 30 minuti.
Dal Rifugio proseguire sul dosso erboso e seguire gli ometti, prima della pietraia una traccia porta a destra su terreno detritico e continua verso nord sino ai piedi di un grande e ripido cono nevoso.
Rimontarlo e raggiungere una serie di placche lisce e spesso bagnate (caduta sassi) per poi superare, stando sulla destra, una serie di rocce ll° grado e continuando su terreno vario, a volte ghiaioso, ma mai obbligato, puntando alla cresta SE.
Quest’ultima si può raggiungere in vari punti, si consiglia di puntare ad un canalino innevato sino a fine stagione che porta ad un panoramico colletto dove si inizia agevolmente la salita in cresta, si arrampica su roccia buona passando prevalentemente a destra i tratti più impegnativi lll° grado, superare dei tratti aerei ed esposti sino a giungere all’anticima mt. 3.617.
Proseguire sull’affilata cresta nevosa e su placche e misto raggiungere la vetta mt. 3.730 (ore 4,30 – 5); il panorama e ridotto, ma mozzafiato, dominano lo sguardo le imponenti roccie granitiche del Monte Bianco, visibile per le creste di Peuterey, spicca l’Aiguille Noire de Peuterey, dell’Innominata e del Brouillard.
Per la discesa percorrere la cresta Nord su rocce rotte e neve ripidacon l’ausilio di 3 doppie (soste attrezzate con cordini) e raggiungere il Colle del Freney mt. 3.641. Da qui consigliamo di salire ai poco più alti bivacchi Eccles (Crippa mt. 3.850 e Lampugnani mt. 3.860) rimontando il ripido pendio ghiacciato e superando un tratto di misto e roccette.
Discesa: ritornati al Colle del Freney scendere sul ghiacciaio del Brouillard tenendosi sotto la parete Ovest della Punta Innominata per evitare la parte bassa molto seraccata. Continuare la diagonale sino ad abbassarsi in una zona molto screpacciata che porta ad aggirare una bastionata rocciosa, proseguire sulla sinistra per nevai e raggiungere la morena ai piedi della parete Sud dell’Innominata: Scendere su terreno detritico e imboccare il sentiero che porta al Rifugio Monzino e poi a valle.
Note: bellissima ascensione su buona roccia in una zona magnifica, ma poco frequentata; molto lunga la discesa su un ghiacciaio sempre più tormentato.
Relazione di Erik Rosazza |