Partiti dalla diga di Place Moulin (lasciando preventivamente una seconda macchina a Chamin per il ritorno), siamo saliti sul sentiero del rifugio Nacamuli-Collon, deviando poi a sx. al Col d'Oren.
Si sale agevolmente sulla morena, passando ben a dx dei seracchi ed attraversando un piccolo pezzo di ghiacciaio ben "chiuso".
Si salgono gli sfasciumi degli ultimi 60-80 m. per arrivare al colle e da qui si continua a sx lungo la cresta (stando sul filo, dove la roccia è più "stabile"), arrivando al pendio di 150 mt. nevoso/ghiacciato sui 40° (ramponi e piccozza).
Da qui ha inizio la lunga cresta, interamente su roccia, ottimamente relazionata nella guida Cai-Tci Alpi Pennine, a cui rimando per maggiori ragguagli.
Posso solo aggiungere che, se non specificato altrimenti, conviene sempre stare sul filo di cresta, anche se ad una prima occhiata sembrerebbe più semplice aggirare i vari gendarmi.
Spesso i passaggi più delicati sono in placca, è quindi conveniente effettuare la salita dopo un lungo periodo secco. La cresta può essere percorsa nei due sensi; il verso Nord-Sud è sicuramente il più semplice.
L'unica attrezzatura presente sulla cresta sono i 3 cordini (da verificare ed eventualmente sostituire) passati attorno a spuntoni per le 3 doppie. E' sufficiente una corda da 50 mt., visto che la doppia più lunga è sui 20/23 mt.
Attrezzatura utilizzata: 4 friend (2 medi e 2 piccoli), 5 nut e numerose fettucce per i molteplici spuntoni.
Dopo aver superato, con continui saliscendi a quota 3650-3700, la cima Nord, quella Centrale e la cima Sud, si perviene alla Gran Becca Blanchen e, lungo la facile cresta, alla pietraia/nevaio sottostante (tratti in ghiaccio) e finalmente al Col della Sassa.
Si prosegue scendendo sul ghiacciaio(crepacci) con un largo giro verso dx(senso della discesa), puntando al Bivacco della Sassa, proseguendo lungo il sentiero, per finire lungo la strada poderale che porta a Chamin.
NOTE: la cresta è lunga, dal col d'Oren al colle Blanchen Est, ben 2 chilometri e vi sono oltre 30 gendarmi, è possibile farla in 2 giorni dormendo in rifugio.
Relazione di: Stefano Pivot