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Difficoltà: PD+ (50°)
Dislivello in salita: circa mt. 1.650.
Tempo 13 ore circa per salita e discesa.
Rifugio Des Cosmiques vetta del Monte Bianco in circa 5 ore per la salita
Punto di appoggio: Rifugio Des Cosmiques (mt. 3.613) |
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Maudit e Bianco tra le nuvole |
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seracco sotto il Tacul con alle spalle da sinistra Aiguille Verte Le Droites e Les Courtes |
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Il sogno di una vita.
Un alpinista classico non può non annoverare nel proprio curriculum il tetto delle Alpi: il Monte Bianco.
Propongo un'ascensione che oltre a raggiungere i 4.810 metri del Bianco, consente di mettere in cassaforte,
complessivamente, 3 4.000 di altissimo prestigio che per chi scrive sono nell'ordine, ventesimo, ventunesimo e ventiduesimo
nella personale collezione di 4.000. |
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Col della Brenva nel vento |
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da sinistra Aiguille du Midi Mont Maudit e Col della Brenva |
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Da Chamonix Mont Blanc si sale in funivia (nel primo pomerggio) ai 3.842 mt. dell'Aiguille du Midi.
Scesi dalla cabina si percorre la galleria scavata nella roccia e si scavalca (letteralmente) un cancelletto il cui accesso
è consentito solo agli alpinisti.
Oltre il cancelletto ci si lega e si calzano i ramponi e si inizia una cresta nevosa molto sottile e aerea all'attacco
che in discesa (gradatamente diventa più larga e facile) conduce all'ampia comba nevosa del Col du Midì (mt. 3.532)
in poco meno di mezz'ora per poi risalire in breve al soprastante Refuge des Cosmiques (mt. 3.613) dove si trascorre
qualche ora di riposo. |
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sotto il Bianco di Chamonix sulla destra Grandes Jorasses e ghiacciaio del Gigante |
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Si arriva al Des Cosmiques a metà pomeriggio si deve calcolare la cena alle 18.30, quindi in branda per poco tempo
perché all'una del mattino suona la sveglia per iniziare un'ascensione lunghissima e molto impegnativa sul piano
fisico e della concentrazione.
Dopo la colazione, consumata a fatica, visto l'orario improponibile, ma indispensabile per mettere benzina nei muscoli,
si esce dal Rifugio, si calzano i ramponi, ci si lega e si parte.
Si scende nuovamente al Col du Midì e dopo un lungo tratto pianeggiante si inizia a salire il versante nord-ovest del Tacul
lungo rampe molto severe (45° ma talvolta saltare qualche crepaccio propone tratti a 50/55°). |
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Col della Brenva con Les Jorasses alle spalle |
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Dopo questa prima parte davvero durissima si raggiunge la spalla occidentale del Mont Blanc du Tacul.
Dalla spalla si scende lievemente fino alla spianata del Col Maudit (mt. 4.035) che si raggiunge risalendo un ripido pendio
(50°) spesso ghiacciato e attrezzato con una corda fissa.
Si lascia la vetta del Mont Maudit sulla sinistra e, dalla sella nevosa, con una traversata a mezza costa e una nuova leggera
perdita di quota si giunge al Colle della Brenva (mt. 4.309) |
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in Cima al Bianco con una schiarita |
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ventesimo 4000 vetta del Monte Bianco |
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Dal Colle della Brenva altra faticosa salita (40°) lungo il Mur de la Côte dal quale si dà l'assalto finale alla vetta
del Monte Bianco che sembra sempre lì a portata di mano, ma non lo raggiungi mai.
Alla fine si tocca la vetta del tetto delle Alpi e la sensazione grandiosa è data dal fatto che nulla hai sopra la testa per
migliaia di chilometri sino al Caucaso dove si erge l'Elbrus con i suoi 5.642 mt. |
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Stefano Sciandra in calata sulle corde del colle Maudit |
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Dalla vetta del Bianco si scende lungo un facile dosso nevoso alla sottostante sella del Col Major (mt. 4.742) prestando
attenzione alle cornici, si scavalcano le modeste rocce della Tourette (mt. 4.747) e lungo una cresta nevosa quasi
orizzontale si tocca la vetta del Monte Bianco di Courmayeur (mt. 4.765).
Da qui si segue a ritroso l'identico itinerario che riporta, nuovamente in salita alla vetta del Monte Bianco di Chamonix
da dove si scende seguendo lo stesso percorso dell'andata. |
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Stefano Sciandra in vetta al suo 21° 4000 il Monte Bianco di Courmayeur |
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Tornati al Col Maudit si può ridiscendere il tratto ripido con una calata, quindi si prosegue sino a raggiungere,
nuovamente, la spalla del Mont Blanc du Tacul, da dove si affronta l'ennesima ascesa percorrendo la spalla con
pendenza accettabile sino alla parte conclusiva dove diventa più ripida prima di giungere alle roccette che delimitano
la vetta e che si superano prestando la dovuta attenzione per giungere in vetta al Mont Blanc du Tacul (mt. 4.248)
terzo 4000 di giornata dopo una maratona in altissima quota. |
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tra le nuvole a sinistra il Bianco di Courmayeur con la cresta del Brouillard sulla destra |
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Dal Mont Blanc du Tacul si ridiscende nuovamente alla spalla, dove si ripercorre a ritroso la traccia che riporta al Col
du Midì dal quale occorrono ancor energie per coprire i 300 metri di dislivello positivo per raggiungere l'Aguille du Midì
e riprendere l'impianto che riporta a Chamonix Mont Blanc.
Ascensione straordinaria, per la quale necessita ottima preparazione fisica, convinzione mentale, e una buona base tecnica.
Guai a sottovalutarla, ci si muove alle massime quote delle Alpi, e se ne deve essere ben consapevoli.
Relazione e fotografie di: Stefano Sciandra |
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salendo al Mont Blanc du Tacul |
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Stefano Sciandra in vetta al suo 22° 4000 il Monte Blanc du Tacul. Alla sua sinistra il Mont Maudit. |
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scendendo il Tacul sotto il ghiacciaio dei Bossons |
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les Grandes Jorasses e il ghiacciaio del Gigante |
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La Stampa venerdì 24 agosto 2012 |
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