DÔME DU GOÛTER m. 4.306
- MONT BLANC - FRANCE -
     
     
dome du gouter
23° 4.000 per Stefano Sciandra
     
Dôme du Goûter (4.306 m.)
Difficoltà: PD (II/30°)
Dislivello in salita: 1.373 m. + 1.139 m. (Tête Rousse)
Tempi di salita:
3h 30' da Bellevue al Rifugio Tête Rousse;
3h 45' dal Rifugio Tête Rousse alla vetta del Dôme du Goûter
Punto di appoggio: Rifugio Tête Rousse (3.167 m.)
     
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sopra la stazione di arrivo del Nid d'Aigle
     
Il Dôme du Goûter (4.306 m.), massiccia spalla nevosa, è una delle cime più alte del gruppo Bionassay-Goûter, nel
massiccio del Monte Bianco lungo la linea di confine tra l'Italia e la Francia.
Primo 4000 dell'estate 2013, ventitreesimo nella mia collezione.
Ascensione, che pur effettuata nel mese di giugno, presenta caratteristiche invernali.
Il primo segnale a Les Houches, nei pressi di Chamonix-Mont Blanc punto di partenza per la funivia
per Bellevue (1.794 m.) dove si trova la stazione superiore del trenino a cremagliera che sale da Saint Gervais
al Nid d'Aigle (2.372 m).
Alla biglietteria di Les Houches ci informano che il trenino non è ancora attivo, almeno nella tratta Bellevue-Nid d'Aigle a
causa della neve che ancora copre in alcuni punti le rotaie, rotaie che nella parte finale sono addirittura da riposizionare.
     
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stambecco al Nid d'Aigle
     
Con Marco Barmasse ci armiamo di buona volontà e iniziamo la salita a piedi verso il Nid d'Aigle per un dislivello in
più di circa 600 m.
Dalla stazione della funivia di Bellevue prendiamo un sentiero ripidissimo, un autentico muro che consente di
guadagnare rapidamente quota ma taglia le gambe.
Intorno a quota 2.100 ci portiamo lungo il binario del treno a cremagliera che percorriamo sino al termine del tracciato, attraversando la galleria finale che sbuca al Nid d'Aigle dove arriviamo in circa un'ora da Bellevue.
     
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in salita verso la vetta
     
Da qui si attacca quello che dovrebbe essere il sentiero, considerata la stagione estiva, e che invece è un percorso nevoso.
Si sale senza ramponi, privilegiando una via invernale differente dal canonico percorso sino a raggiungere il Refuge de Tête Rousse (3.167 m.) dopo circa 2 h 30', un po' più del previsto a causa della tanta neve e della salita senza ramponi.
Il Tête Rousse è una struttura di recente realizzazione, accogliente e pulita (anche se nella circostanza manca
totalmente l'acqua).
     
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il terrazzino del vecchio Refuge du Goûter
     
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panorama dal Refuge du Goûter
     
Pochi alpinisti presenti e camerone a nostra completa disposizione.
Condizioni meteo discrete, ma soffia già un forte vento e le nubi aumentano rapidamente.
Durante l’eccellente cena a base di gustosa minestra con lenticchie e orzo, carne, patate gratinate, frutta sciroppata, iniziano
le precipitazioni a carattere di pioggia/mista neve.
Alle 21 siamo già in branda coperti da due piumoni viste la temperatura molto rigida nel camerone (i dormitori, curiosamente, sono tutti denominati con nomi degli 8000, il nostro è il Makalu).
Sveglia alle 3 quando il cielo si presenta stellato ma fuori soffia un vento fortissimo.
Le altre cordate tornano in branda, io e Marco decidiamo di fare colazione e partire riservandoci di valutare la situazione
cammin facendo. 
 
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a destra il nuovo Refuge du Goûter
 
Alle 4.15 siamo fuori del Tête Rousse, copertissimi e pronti a iniziare l’ascesa verso il Refuge du Goûter.
Si sale immediatamente su neve lungo l’imponente bastionata che scende dall’Aiguille du Goûter e si raggiunge in
traverso la cresta che forma il bordo destro orografico del grande colatoio che scende dalla cresta sommitale dell’Aiguille.
Si costeggia la cresta e si attraversa il canalone (Grand Couloir) tristemente noto per essere il percorso più mortale delle Alpi. All’apparenza innocuo questo traverso lungo una settantina di metri rappresenta un pericolo da non sottovalutare.
Nel punto più favorevole ci si può agganciare a un cavo metallico che serve d’assicurazione (raggiungibile però solo con neve abbondante, quando il fondo del canalone risulta ispessito, e stavolta è una di quelle volte).
Questo tratto, generalmente sottostimato nel rischio dagli alpinisti in transito, è sottoposto a cadute di sassi, in modo
particolare nelle ore calde della giornata e quando la parte superiore della costola è frequentata da altri alpinisti. 
 
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la splendida vista sulle Alpi
 
Casco assolutamente obbligatorio e possibilmente transitare non in massa.
Fortunatamente io e Marco siamo da soli e passiamo grazie al cielo indenni.
Raggiunto il crinale che delimita a destra il colatoio, lo si segue fino alla cresta sommitale, lungo tracce di sentiero
(ma come già detto stavolta è soltanto neve) e facili rocce (punti di II).
La parte superiore è attrezzata come una vera e propria via ferrata.
Si continua a salire faticando sino al vecchio Refuge de l'Aiguille du Goûter (3.817 m.) dove arriviamo esattamente dopo
2h dalla partenza dal Rifugio Tête Rousse.
Una breve sosta per bere un caffè caldo, accompagnato da una barretta energetica e da albicocche essiccate, e si riparte.
 
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la splendida Aiguille de Bionassay
 
Dal rifugio, superato un breve tratto nevoso ripido, si guadagna la cresta che si segue in leggera pendenza verso
sud-est fino a scavalcare l'Aiguille du Goûter (3.862 m.) transitando a fianco del nuovissimo Refuge du Goûter, che al
momento è ancora chiuso (l'inaugurazione era prevista il 31 agosto del 2012, poi spostata al primo giugno 2013, e quindi nuovamente rimandata a seguito delle condizioni climatiche prettamente invernali).
Si continua a sinistra lungo pendii più marcati verso il Dôme du Goûter.
 
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Aiguille du Midi dal Refuge du Goûter
 
La cima può essere raggiunta direttamente, ma più sovente viene raggiunta dal colle alla sinistra del panettone
sommitale: si lascia il panettone del Dôme a destra, si raggiunge una lieve depressione tra questo e la poco marcata
Pointe Bayeux e si prosegue in lieve discesa fino al Col du Dôme (4.240 m).
Poco prima di raggiungerlo, dalla traccia principale per il Monte Bianco si stacca sulla destra quella che, risalendo il
facile pendio nevoso del versante est, permette di guadagnare l’ampia (davvero impressionante l’estensione) spianata
della vetta a quota 4.306 m. dove giungiamo in 1h e 40’ dal Vecchio Refuge du Goûter.
 
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alle spalle di Stefano Sciandra il Monte Bianco dalla vetta del Dôme du Goûter
 
In discesa si segue lo stesso itinerario di salita.
L'attraversamento del Gran Couloir avviene in orario più caldo, ma anche stavolta il passaggio non crea problemi.
Dal Rifugio Tête Rousse, dove ci si rifocilla con un'ottima omelette complète e ci si disseta con la classica birra, si può scendere (ma è solo una rara occasione considerato l'innevamento) utilizzando diversi tratti a mo' di scivolo toboga.
 
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il Dôme du Goûter visto dal Refuge du Goûter
     
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in discesa dal Dôme du Goûter con Aiguille de Bionassay alle spalle di Stefano Sciandra
 
Con questo sistema si raggiunge rapidamente il Nid d’Aigle, da dove, stavolta seguendo interamente il binario del treno a cremagliera onde evitare il muro prima della stazione della funivia si torna a Bellevue.
Un 4000 bellissimo, che offre scenari incomparabili e che, scalato in questa particolare condizione nevosa, regala un fascino particolare.

Relazione e fotografie di: Stefano Sciandra
 
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sulla vetta del Dôme du Goûter