Da Aosta proseguire sulla S.S. 27 per il Monte Bianco,fino a Villeneuve, dove si prende la diramazione
per la Valsavarenche.
Risalire la vallata per alcuni chilometri fino al villaggio di Dégioz, attraversare la Dora di Valsavara, su di un ponte,
in direzione del villaggio di Vers le bois, svoltare a destra e percorsi alcuni tornanti parcheggiare l'auto.
Imboccare la vecchia strada reale nel bosco che, con numerosi tornanti a pendenza moderata sbuca nella conca
di Orvieille, ove esiste una vecchia casa reale di caccia , ora casotto delle guardie del Parco Nazionale
del Gran Paradiso, m. 2.165.
Salire una lunga diagonale evidente sulla destra, guadagnando lentamente quota sino a giungere ai Clocherets
(m. 2.354 ), costone separante la conca di Orvieille dal vallone di Bioula.
Il sentiero prosegue quasi in piano e si inoltra nel vallone dominato a destra dalle pareti rocciose del Fourquin de
Biuola (m. 2.965), fino a risalire il pendio prevalentemente erboso. |
Il terreno diventa ripido e il pietrame aumenta, ricoprendo spesso il sentiero, fino a sbucare nella fossa di Bioula
(m. 2670), una conca detritica dove si trova spesso un grosso nevaio che scende dalla Punta Bianca.
Si prosegue tra massi, facendo attenzione agli ometti e, poggiando leggermente verso destra risalire una scarpata
di terra dove si trovano tracce di sentiero che, con alcune svolte conducono ad un bivio.
Lasciare la diramazione che sale verso il passo del Lorguibet e continuare in piano sotto la torre di Notre Dame,
m. 3.328 e, piegando a destra, entra nel vallone di rocce e sfasciumi della Punta Bioula.
Il sentiero si perde nella vasta pietraia e lo si ritrova in alcuni tratti ( importante seguire gli ometti ), dopo essere saliti
di quota.
Si compie una lunga traversata verso destra che porta sopra una bastionata rocciosa alla base del pendio terminale,
m. 3.150, una traccia si inerpica fra sfasciumi e detriti, collegandosi con una vecchia mulattiera che porta ai resti
di una postazione reale di caccia, m. 3.250, da qui seguire gli ometti in pietra che portano fra rocce rotte e terreno
instabile sulla cresta sommitale a breve distanza dagli spuntoni rocciosi della vetta.
Passati in mezzo ai primi due, si punta al piu' alto aggirandolo sulla destra e, per gradini rocciosi raggiungere il punto
culminante, m. 3.414.
Vasto il panorama dal Monte Bianco al Gran Combin e, dal Cervino al Monte Rosa, ma sopratutto i vicini Gran Nomenon,
Grivola, Herbetet e la spettacolare parete Nord del Granpa.
Note: ascensione molto lunga, senza particolari difficoltà, se non per problemi di orientamento, dovuti alla mancanza,
in alcuni tratti, del sentiero, in quanto poco percorso.
Prestare attenzione sull'esile crestina sommitale, sopratutto se innevata, e alla discesa dalla cima su terreno
infido e ghiaioso.
Relazione di Erik Rosazza |