La Valle Po è una Valle particolare.
Dominata dalla inconfondibile piramide del Monviso, non può non richiamare la Valtournenche dove un'altra piramide si staglia verso l'alto: il Cervino.
Due montagne simbolo della montagna e dell'alpinismo.
Quando a scuola, nelle Elementari, la maestra ci chiedeva di disegnare una vetta, la immaginavamo tutti così: un triangolo perfetto proteso verso l'azzurro del cielo.
Se il Monviso con i suoi 3.841 mt. è l'indiscusso Re di Pietra della Valle Po, altre cime circostanti, pur non potendo in alcun modo competere con il Re, meritano la giusta attenzione.
Il Monviso domina di almeno 500 metri tutti i suoi satelliti, il Visolotto (mt. 3.348) è quello che più lo avvicina.
Una bella, e non troppo impegnativa salita (classico itinerario escursionistico) per ammirarne la maestosità è sicuramente quella al Viso Mozzo mt. 3.019 la cui denominazione non è casuale.
Sembra infatti il fratello minore del Viso, anzi un Viso tagliato a metà, appunto "mozzo".
Dalla vetta del Viso Mozzo si può godere di una meravigliosa vista sulla parete Nord del Re di Pietra per secoli considerato la cima più alta delle Alpi vista la posizione che non dava punti di riferimento intorno che potessero delegittimarlo. |
Per la salita al Viso Mozzo il mio personale consiglio è di prepararla pernottando a Pian del Re 2.020 mt. presso l'accogliente Albergo Rifugio Alpino a pochi metri dal quale si trovano le sorgenti del Po, il fiume più lungo d'Italia.
A Pian del Re che si raggiunge con una carrozzabile salendo da Crissolo (mt. 1.333) e passando per Pian della Regina (mt. 1.750) o Pian Melzé, si può trascorrere una piacevole giornata ammirando il paesaggio circostante, compresa la meta della nostra gita. Dopo un'ottima cena, squisita la polenta con contorni doc, in primis un delizioso fassone, ci si ritira nelle spartane, ma confortevoli camerette per riposare e si punta la sveglia intorno alle 6.30.
Si consuma un'abbondante colazione con panmoviso, burro, marmellata e caffelatte e alle 7.15 si mette piede sul sentiero.
Si inizia a salire (paline segnaletiche) sugli ampi tornanti che conducono al primo lago di giornata, il Fiorenza situato a quota 2.113 mt., a una decina di minuti da Pian del Re.
Si costeggia la sponda del lago, dove è facile trovare qualche pescatore, e si continua a salire, tralasciando la deviazione per il lago Lausetto e il Rifugio Vitale Giacoletti, in direzione del secondo lago, il Chiaretto (mt. 2.261) che si vede da un colletto poco più in alto (mt. 2.300).
Superato il Chiaretto (circa 1 ora di cammino da Pian del Re) dopo un tratto in falsopiano si riprende a salire tralasciando un'altra deviazione per il Vitale Giacoletti e il Lago Superiore e si marcia in direzione del Colle del Viso (mt. 2.650) che si raggiunge in circa 2 h passando sotto i lastroni inclinati del Viso Mozzo.
Dal Colle si apre la vista sul Lago Grande di Viso e si intravede il Rifugio Quintino Sella (mt. 2.640) distante una decina di minuti, base logistica per la normale al Monviso.
Dopo una sosta ristoratrice, cerchiamo la non evidentissima traccia sulla sinistra che conduce alla vetta del Viso Mozzo.
Si sale per percorso ripido e impegnativo ma non difficile e in un'ora si è sull'ampia cima siglata da una croce particolare. Splendido il panorama che spazia dalla pianura cuneese al Monviso e alle cime principali da Punta Venezia a Punta Gastaldi.
La discesa a Pian del Re avviene per l'itinerario si salita.
Relazione e fotografie di: Stefano Sciandra
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