Una breve ma renumerativa salita.
Il Mont Chetif, con il suo profilo a pan di zucchero, sovrasta Courmayeur e per molti anni ha protetto il villaggio dal freddo della montagna.
Ben visibile dalla strada il Mont Chetif è un balcone panoramico di rara bellezza.
Tra gli itinerari di salita suggerisco quello estremamente comodo che parte dal terrazzo erboso del Pré de Pascal (mt. 1.991).
Al Pré (7 chilometri da Courmayeur, 3 dalla Val Vény) si arriva da Courmayeur (mt. 1.224) o da Entreves (mt. 1.306), seguendo la strada della Val Vény sino a Plan Ponquet, quindi si prosegue a sinistra verso il Rifugio Monte Bianco (mt. 1.666).
Prima del Pré si lascia l'autovettura in un tratto antecedente un tratto che indica il divieto di accesso ai mezzi.
Dal Piazzale del Pré si cammina lungo una sterrata chiusa da una sbarra.
Si costeggia un ghiaione, si passa sotto una seggiovia, si tocca un bar ristorante e in breve (15') ecco il terrazzo della Courba Dzeleuna dove arriva la seggiovia Zerotta (mt. 2.030) impianto funzionante nella stagione invernale.
Da qui parte un ripido sentiero segnato che sale alle spalle della seggiovia, tocca un pilone e traversa a saliscendi alcuni sproni rocciosi.
Qualche svolta ed eccoci ai margini di un canalone ghiaioso a quota 2.100 dove arriva il sentiero proveniente dal Col Chécrouit.
La salita è davvero ripida e sbuca sulla cresta Ovest del Mont Chetif.
Arrivati in cresta si svolta destra, si traversa una spaccatura rocciosa e si lascia sulla destra un ripetitore.
Ancora un tratto impegnativo, ma solo per la pendenza, e si arriva in vetta in circa 1 ora dal Pré de Pascal.
Sulla cima una piattaforma quadrata per l'atterraggio di elicotteri.
Colpo d'occhio straordinario sul Monte Bianco e il suo Massiccio, sul ghiacciaio della Brenva e sul Les Grandes Jorasses.
Discesa piuttosto rapida lungo l'itinerario di salita.
Relazione di: Stefano Sciandra
Fotografie di: Stefano Sciandra e Roberto Bonin
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