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Rifugio Perucca-Vuillermoz
Colle di Valcournera m. 3.075
- diario di una splendida escursione in Valtournenche - |
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Località di partenza: Valmartin, Valtournenche m. 1.500
Quota di partenza: 1.500 m.
Quota di arrivo: 3.075 m.
Dislivello: 1.125 m.
Posizione: ai piedi del Monte Dragone e a ovest del Lago del Dragone
Difficoltà: E/EE
Ore: 6 a/r
Periodo: mesi estivi |
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partenza dall'abitato di Valmartin |
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il lago di Maen dal sentiero |
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Lungo, vario e di grande interesse, il sentiero che porta al rifugio Perucca-Vuillermoz prima e al Colle di Valcournera poi, inizia dalle case di Valmartin (poco prima di raggiungere Valtournenche).
Qui si lascia l'auto (anche se i posti sono veramente contati) e si seguono le indicazioni che portano al lago di Cignana e al vicino rifugio Barmasse, percorrendo all'inizio piccoli vicoli tra le case del paese.
Sembra quasi di entrare proprio in una di queste case o di passare per il piccolo giardino antistante!
Il sentiero sale quindi abbastanza ripido il versante della montagna, in mezzo ad una ricca vegetazione.
Dove gli alberi si diradano si può ammirare il panorama della valle e soprattutto del sottostante lago di Maen. |
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Il Rosa, visto dalla diga di Maen |
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Proseguendo, si raggiunge la centrale di Maen e da qui si apre una vista meravigliosa anche sul Monte Rosa e il ghiacciaio del Breithorn.
La salita ora si fa meno dura; si entra poco a poco nella conca di Cignana, passando per il paesino ormai abbandonato di Falegnon. In breve si raggiunge la conca di Cignana, arrivando letteralmente sotto l'imponente diga. |
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la centrale di Maen |
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Falegnon, paese fantasma |
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sotto la diga di Cignana |
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Ancora un piccolo sforzo e si arriva al lago di Cignana.
Il panorama da qui è fantastico e, con un po' di attenzione, siamo già in grado di scorgere il rifugio Perucca-Vuillermoz. Attraversiamo la diga lasciando sulla sinistra il rifugio Barmasse; il sentiero ora per un lungo tratto è pianeggiante. |
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arrivo al lago di Cignana |
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il lago visto dall'estremità opposta |
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Dopo aver costeggiato il lago, il percorso torna nuovamente a salire su di una bella strada poderale.
Dopo aver superato l'alpeggio di Chevalley, si seguono a sinistra le indicazioni per il rifugio.
Da qui, se vogliamo inizia la parte più "tecnica", anche se di difficile non c'è assolutamente nulla, almeno fino al rifugio. "Tecnica" per via dei brevi tratti attrezzati e del sentiero che poco prima di giungere a destinazione si fa leggermente esposto (quando si supera uno sbalzo roccioso a fianco di una cascata) e con pendenze un po' più rilevanti.
Il sentiero però è sempre molto ben segnalato, è unico ed è impossibile sbagliare direzione.
Dopo una breve salita a mezza costa sui prati si raggiunge un ponticello di legno e quindi due brevi tratti quasi in piano, attrezzati con catene metalliche.
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arrivo al ponticello di legno |
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Superate le catene si entra nella parte alta della comba di Cignana e ci si porta proprio sotto una cascata.
Da qui il sentiero inizia a salire a tornanti sul pendio che porta proprio sopra la cascata, fino a raggiungere il lago di Balanselmo e il vicino bivacco Duccio Manenti.
In alcuni punti il sentiero è abbastanza faticoso ma sempre largo, ed è curioso vedere come il percorso porta proprio sotto la parte rocciosa (e anche in una piccola grotta).
Dal bivacco si gode un ottimo panorama sul lago di Cignana ed è consigliabile trascorrervi qui almeno una notte.
Se si è fortunati si possono vedere anche i camosci. |
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sotto la cascata |
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il bivacco Manenti col lago di Balanselmo |
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panorama dal Bivacco Manenti |
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una famiglia di camosci |
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Dal bivacco, un altro breve tratto di salita ci porta direttamente al rifugio Perucca-Vuillermoz dove chi non se la sente può concludere l'escursione.
La fatica è ampiamente ripagata dall'ottima cucina del rifugio e dallo splendido panorama che spazia dal Rosa alla Valtournenche, dalla Punta di Tzan alle pareti del Monte Dragone.
A fianco al rifugio vi sono inoltre 2 splendidi laghetti, il lago del Monte Dragone e il Gran Lago, quest'ultimo leggermente dietro al primo e più distante. |
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Il rifugio Perucca-Vuillermoz |
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Lago del Monte Dragone e, sullo sfondo, il Gran Lago |
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Proseguendo subito dietro al rifugio si imbocca lo stretto sentierino che in mezz’oretta circa porta al Colle di Valcournera, già visibile da qui per la croce posta in cima.
La salita, anche se breve è consigliata ai più allenati ed esperti di escursioni in alta montagna, essendo quasi verticale.
Ci si innalza su sfasciumi e detriti morenici aiutandosi con bastoncini o anche con le mani.
Sconsiglio, se presente, di percorrere la traccia di sentiero su neve se non muniti di ramponi; la pendenza è troppa ed è facile scivolare.
Meglio salire sugli sfasciumi e sulla terra bagnata sulla quale gli scarponi tengono molto bene.
A metà salita circa ci si può attaccare al cavo metallico fissato alla roccia della cima e che pende nel vuoto.
Lo sforzo con le braccia risulta minore.
Arrivati contro la roccia, poco sotto la cima, la salita prosegue ancora per qualche metro in obliquo verso destra, sempre su cavi metallici.
La pendenza è forte è l’attenzione deve essere massima soprattutto in discesa.
Ma ora siamo in cima e tutti i nostri sforzi sono ripagati.
Una sosta per rifocillarci, qualche foto (bello il panorama sulla Valpelline e il Combin) e poi via verso valle.
Volendo, anzichè scendere direttamente a Valmartin si può passare per la Finestra di Cignana (per godere ancora dei panorami sul Rosa) e quindi arrivare a Perreres.
Da qui, un servizio di navetta porta direttamente a Valtournenche e quindi Valmartin. |
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la salita da percorrere per il Colle di Valcournera |
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la dura salita |
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l'ultimo tratto attrezzato |
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i due laghi e il rifugio visti dal Colle |
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il Rosa visto dal Colle di Valcournera |
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il Gran Combin e il Mont Velan |
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Discesa: per l'itinerario di salita o passando per la finestra di Cignana fino a Perreres
Note: escursione mediamente lunga priva di difficoltà fino al rifugio.
Più impegnativa la salita al Colle di Valcournera, prestare attenzione alla discesa.
Fotografie e relazione di: Daniele Repossi
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la croce di vetta |
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in discesa |
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il Rosa visto dalla finestra di Cignana |
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