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RIFUGIO ELENA E BIVACCO CESARE FIORIO
- VAL FERRET - |
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Località di partenza: Arpnouva
Quota di partenza: 1.769 m.
Quota di arrivo: 2.810 m.
Dislivello: 1.041 m.
Posizione: sulla sinistra del ghiacciaio Pre de Bar sotto il Mont Dolent, massiccio del Monte Bianco
Difficoltà: E
Ore: 6.30 a/r
Periodo: mesi estivi |
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partenza da Arpnouva |
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il sentiero per prati verso il rifugio Elena |
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Aguilles Rouges de Triolet |
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Una delle mete classiche della Val Ferret è sicuramente il rifugio Elena.
Tutti gli escursionisti prima o poi fanno tappa qui.
Facile e breve la strada non asfaltata che in mezz'oretta porta al rifugio partenda da Arpnouva è percorsa da centinaia di
persone all'anno.
La salita ai bivacchi Fiorio è più lunga e faticosa a causa della pendenza del sentiero così che solo i più allenati si mettono
in marcia.
Vale davvero la pena di salire fin sotto la cima del Mont Dolent in quanto sì è ampiamente ripagati dal panorama mozzafiato.
Per raggiungere i bivacchi Fiorio io ho deciso di fare un giro alternativo e un po' più lungo percorrendo un anello.
Dal rifugio Elena infatti sono salito fino al colle del Grand Ferret, da qui ho traversato fino al Petit Col Ferret e quindi
sono salito ai bivacchi, scendendo poi direttamente sulla strada che porta a valle dal rifugio. |
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ponticello che porta verso il rifugio Elena |
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il rifugio Elena |
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Da Courmayeur sì prende in direzione Val Ferret e in auto la si percorre tutta fino ad Arpnouva, dove si posteggia e si
prosegue a piedi (attenzione d'estate che i parcheggi sono scarsi e occorre lasciare l'auto anche qualche chilometro più
indietro rispetto all'imbocco del sentiero, l'alternativa è prendere la navetta da Courmayeur).
Due sono le strade che portano al rifugio Elena; la strada sterrata comoda e con bassa pendenza (percorsa anche dalle jeep
che portano materiali e viveri al rifugio) sale in circa 30-40 minuti, il sentiero invece sale più deciso su prati e alterna
tratti in pendenza ad altri a mezza costa ma risulta più panoramico con un tempo di percorrenza di 50 minuti. |
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il rifugio Elena |
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il ghiacciaio Pre De Bard con il Mon Dolent |
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Io ho optato per il sentiero panoramico all'andata e la strada al ritorno.
Già percorrendo questo tratto ci si sente immersi in uno scenario di alta montagna anche se la quota è ancora modesta.
Di fronte a noi si alzano le severe pareti delle Grandes Jorasses e le Aguilles Rouges de Triolet coi ghiacciai dello
stesso Triolet e di Pre de Bar.
Osservando bene si possono anche distinguere il bivacco Comino e il rifugio Dalmazzi con la caratteristica morena sottostante.
Dopo una breve sosta al rifugio si riparte verso il colle del Grand Ferret. |
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le rocce con il bivacco Comino |
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ultimi metri verso il colle del Gran Ferret |
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la traversata verso il Petit Col Ferret |
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In un'oretta si sale al Colle del Grand Ferret dove si ammira uno splendido panorama sulla Val Ferret, sul Bianco e
perfino sul Grand Combin.
Da questo punto inizia una traversata di circa 20 minuti fino al Petit Col Ferret.
Il sentiero è a mezza costa su prati e roccette e non presenta alcuna difficoltà: si deve solo fare un po' attenzione in
un punto dove la montagna è un po' franata e il sentiero si assottiglia. |
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il Grand Combin dal Grand Ferret |
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verso il ghiacciaio Pre de Bar |
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la Val Ferret dal sentiero a mezza costa |
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Se si sale per tempo si può deviare pochi minuti per andare a scattare qualche foto verso i monti della Svizzera.
Al mio passaggio il cartello del Colle era nel centro di un piccolo nevaio che ha resistito tutta la stagione.
La sosta qui è obbligata; si riprende fiato e si mangia qualcosa, dopodiché si riparte verso i bivacchi ancora abbastanza distanti. |
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la piccola deviazione per il Petit Col Ferret |
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il Petit Cl Ferret è stato raggiunto |
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Daniele al Petit Col Ferret |
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Il tratto che dal Colle porta a destinazione è sicuramente il più faticoso.
Il sentiero si sviluppa su roccette e pietraia (bolli gialli) sempre in pendenza abbastanza sostenuta, privo di qualsiasi difficoltà.
La meta sembra non arrivare mai, si superano in successione varie morene e le soste, seppur brevi, dopo il cammino percorso diventano frequenti.
Lo scenario è maestoso; si sale tenendo costantemente alla sinistra il ghiacciaio di Pre de Bar e le Aguilles Rouges de Triolet.
Sopra di noi incombe invece il Mont Dolent che segna anche il confine tra Italia, Svizzera e Francia. |
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panorama sulla Svizzera |
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contrasti di neve |
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inizia la salita dal Petit Col Ferret |
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Con un ultimo sforzo si raggiungono i bivacchi.
Uno è più piccolo in lamiera con la classica forma a botte e incombe sul ghiacciaio.
L'altro è più recente e sembra una piccola casetta, con un interno spazioso e numerosi posti letto (24 per la precisione).
Perfetto punto d'appoggio per chi tenta la cima del Mont Dolent.
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salita su pietraia |
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il bivacco Fiorio e il Mont Dolent |
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ancora il bivacco Fiorio |
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il ghiacciaio Pre De Bard |
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Una volta tornati al Petit Col Ferret, per la discesa si può prendere il ripido pendio erboso che porta direttamente sulla
strada sotto al rifugio Elena anziché tornare al Grand Ferret.
In discesa qui occorre fare attenzione alla pendenza davvero elevata, forse uno dei sentieri escursionistici più ripidi
della Val Ferret.
Sconsigliata la discesa in caso di erba e rocce bagnate |
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il vecchio bivacco |
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che spettacolo !! |
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Discesa: per l'itinerario di salita allungando molto il giro o rientrando direttamente dal Petit Col Ferret per sentiero molto
ripido che torna sulla strada del rifugio Elena
Note: escursione mediamente lunga se si decide di compiere l'anello, priva di difficoltà oggettive.
La discesa diretta dal Petit Col Ferret richiede cautela, da evitare con rocce umide.
Relazione e fotografie di: Daniele Repossi
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in discesa dai bivacchi |
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la ripida discesa di rientro dai bivacchi |
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