Su suggerimento dell'autore della via, Matteo Giglio, Andrea ed io andiamo a curiosare questo itinerario.
Dal "topo" originario essa appare certamente come una via difficile, dove si parla di 7a max. e due punti in A0 che
resistono alle (poche) ripetizioni.
Dato che Matteo vorrebbe stilare una relazione definitiva, con se possibile una valutazione in libera del tratto in questione,
Andrea si offre volontario per tentare il colpaccio.
Io sono curioso di scoprire un angolo di Valgrisenche che non conosco.

Pian piano (molto piano…) saliamo un tiro dopo l'altro, scoprendo un itinerario particolare, dal carattere decisamente
alpinistico, nonostante sia quasi interamente chiodato a spit.
La chiodatura è spesso esigente, con numerosi passi obbligatori difficili, la roccia a volte richiede molta attenzione.
Tiri su roccia compatta si alternano infatti a sezioni piuttosto rotte.
Arriviamo finalmente al decimo tiro, il chiave, dato 7a con 2 p.a.

Andrea parte deciso, arriva pulito al 3° spit, primo punto in A0.
Dopo numerosi tentativi e qualche volo riesce a trovare una combinazione che gli permette, al limite, di afferrare una
lastrina e rinviare il 4° spit.
Il primo punto è caduto.
Il secondo invece resisterà alle sue dita d'acciaio, peccato.
Terminerà il resto del tiro senza altri errori, superando il difficile obbligatorio con eleganza.

Con molta meno eleganza e un paio di faticose staffate raggiungo il mio compagno, cercando di capire dove
accidenti si sia tenuto…
Ancora un paio di tiri e ci ritroviamo distesi e con i piedi doloranti nell'erbetta dei prati alla sommità della parete,
dopo solo 9 ore di arrampicata…