VALTOURNENCHE
- CASCATA EN ATTENDANT MARLIER -
     
cascata_en_attendant_marlier
 
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En attendant Marlier - 1a ripetizione
Difficoltà: II/6 R
Dislivello: 150 m
Esposizione: E
     
En attendant Marlier - 1a ripetizione
 
En attendant Marlier - 1a ripetizione
     
La base è a Cogne, ma le forti nevicate degli ultimi giorni hanno compromesso la sicurezza della maggior parte delle cascate della zona, quasi tutte localizzate in canali e pendii critici.
Si cercano così alternative.
Matteo Giglio, neoistruttore, propone a Roberto, Andrea e al sottoscritto di andare a tentare la salita di una linea tracciata nel 2004 da Adriano Trombetta, con Paolo Intropido e Roberto Rossi.
La difficoltà indicata (III/M7+/5+R) promette una giornata "piena", ma l'annata è particolare e le condizioni sono eccezionali. Andiamo a vedere!
Le attese non sono deluse. C'è ghiaccio in abbondanza, rispetto alla prima salita, e al posto del tiro dry c'è una bella (e dura) colonna. Anche i tiri successivi, sebbene presentino tratti delicati e con ghiaccio sottile, consentono una salita sicura, e davvero di gran soddisfazione.

Non ci sono dubbi, questo è un inverno particolare sia per lo sci sia per le cascate di ghiaccio.
Così, vie aperte negli anni passati con poco ghiaccio e tratti di misto si sono trasformate in belle colate, come nel caso di
" En attendant Marlier" (150 m, II/6 R) in Valtournenche.
Si tratta di un itinerario salito per la prima volta nel gennaio 2004 da Adriano Trombetta insieme a Roberto Rossi e Paolo Intropido: allora c’era molto meno ghiaccio e la partenza si presentava con due tiri di misto (M7+), adesso percorribili in un unico tiro interamente su ghiaccio!

Nell’ambito del corso di formazione per guide alpine, abbiamo ripetuto oggi questa bella cascata insieme agli allievi Rocco, Andrea e Roberto.

L1: 45 m, sosta su uno spit con maillon a sx;
L2: 30 m, sosta su una grande clessidra di ghiaccio a sx;
L3: 45 m, sosta su ghiaccio (non abbiamo trovato lo spit, sicuramente sotto il ghiaccio);
L4: 30 m, sosta su uno spit con maillon a sx.
Materiale: 2 corda da 60 m, viti da ghiaccio corte, 2/3 chiodi da roccia assortiti.

Esposizione: est, un po’ di sole al mattino.
Avvicinamento: in circa 20 minuti dal monumento ai caduti di Chesod.
Discesa: con tre doppie su spit e su ghiaccio, saltando la S3.

Foto e relazione di: Matteo Giglio / Rocco Perrone

     
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