Località di partenza: Pont di Valsavarenche m. 1.960
Dislivello: 740 mt., fino al Rifugio V. Emanuele ll°, poi saliscendi fino al Rifugio F. Chabod
e discesa fino al piazzale dell’Alpe Terrè.
Tempo di percorrenza: 6 ore
Cartografia: I.G.M. foglio 41, tavola Gran Paradiso
Difficoltà: escursionisti
Periodo: luglio, agosto, settembre |
Da Aosta, proseguire in direzione Monte Bianco, sulla Strada Statale 26, svoltare a destra seguendo la segnaletica Valsavarenche S.R. 23, transitando nell’abitato del Comune di Introd.
Si raggiunge l’ampio piazzale di Pont, dopo aver percorso tutta la strada di fondovalle, giungendo a quota m. 1.960, dove si può parcheggiare l’auto.
L’itinerario ha inizio attraversando un ponte sul torrente Savara e con percorso in piano si guadagna la destra orografica del Vallone di Seyvaz.
Superati alcuni casolari, in fase di ristrutturazione, il sentiero volge a sinistra e superato un altro ponte inizia una lunga serie di tornanti tra larici. Cascata sulla sinistra.
Dopo 1 ora di percorrenza si giunge ai ruderi dell’Alpe Chanté. Possibilità di avvistamento di fauna.
Si continua sempre in salita, tralasciando una deviazione sulla sinistra per l’Alpe Moncorvé.
Spettacolare la vista sulla mole del Ciarforon.
Superati alcuni nuovi scalini in pietra si giunge infine il Rifugio Vittorio Emanuele ll° ( vedi scheda rifugi e bivacchi Valsavarenche) dopo 2 ore dalla partenza.
Prima della costruzione a semibotte, tipica del Rifugio, si piega a sinistra, seguendo tracce di sentiero ed una segnaletica in legno recante la scritta Rifugio Chabod. Percorsi alcuni metri si transita su un ponticello in legno e si continua con numerosi saliscendi.
Il sentiero risulta sempre evidente e ben tracciato. Presenti numerosi ometti in pietra che evidenziano il percorso e vari ponticelli in legno.
Si giunge infine al Rifugio Federico Chabod (vedi scheda rifugi e bivacchi Valsavarenche) visibile durante la traversata.
E’ possibile rientrare verso il fondovalle, senza giungere al Rifugio, svoltando, in vista di esso, verso sinistra.
Durante la traversata singolare la vista sulla Valsavarenche e sul massiccio del Gran Paradiso.
Numerosa la presenza di fauna in zona.
Relazione: montagneinvalledaosta.com |
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