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TRAVERSATA
RIFUGI NACAMULI-COLLON m. 2.828
E COL COLLON m. 3.114
- diario di una splendida escursione in Valpelline - |
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in partenza costeggiando il lago di Place Moulin |
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il lago di Place Moulin |
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Località di partenza: parcheggio alla diga del lago di Place Moulin, Bionaz-Valpelline
Quota di partenza: 1.970 mt.
Quota di arrivo: 3.114 mt.
Dislivello: 1.144 mt.
Posizione: nella Comba d'Oren
Difficoltà: EE
Ore: 3h 45'
Periodo: luglio, agosto, settembre
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il sentiero che porta al torrente d'Oren |
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Magnifico il percorso di questa escursione, che porta dalla diga del lago di Place Moulin, prima ai rifugi Collon e Nacamuli e poi al Col Collon.
Non lunghissima, è comunque un'ascesa abbastanza faticosa e quindi consigliata soprattutto ai più allenati.
Al Col Collon, la quota inizia a farsi sentire, ma la fatica è ampiamente ripagata dal paesaggio circostante.
Si risale la Valpelline seguendo la strada che tocca Dzovenno e Bionaz.
La strada prosegue a mezza costa fino alla diga del lago di Place Moulin, dove si lascia l'auto e ci si incammina seguendo le indicazioni.
Per un breve tratto la strada, sterrata, coincide con quella che porta al rifugio Prarayer.
Ad un certo punto il sentiero piega a sinistra e inizia a salire a mezza costa tra i larici, arrivando quindi all'Alpe Arpeyssaou.
Qui si gode di una vista incantevole sul lago sottostante che assume un colore azzurro intenso e dove si specchiano i monti circostanti.
Il sentiero prosegue leggermente in salita fino a raggiungere l'Alpe d'Oren; qui piega decisamente a sinistra e inizia a salire tra i pascoli nella Comba d'Oren.
Si attraversa un torrente e si raggiunge l'Alpe Garda.
Una volta superati anche i ruderi dell'Alpe Grande Place d'Oren, il percorso diventa più faticoso, in quanto si inizia a salire su roccette e ghiaioni costeggiando il torrente d'Oren.
Il paesaggio qui è incredibilmente cambiato: di larici e pascoli qui non vi è più traccia, solo rocce, sassi, e tanta sabbia, quella di Plan du Gan, dove si arriva sempre costeggiando il torrente praticamente in piano ormai.
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costeggiando il torrente d'Oren |
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Ora inizia la parte più faticosa; il sentiero scavalca un salto roccioso piegando a destra (quasi a fianco della cascata del torrente), e, seppur privo di difficoltà oggettive, diventa molto ripido e attrezzato in alcuni punti con scalette metalliche e corde.
Dopo questo sforzo si giunge a tornanti nei pressi di un grosso ometto, nella parte alta della Comba d'Oren in un severo ambiente di alta montagna caratterizzato da ghiaioni, nevai e cascate che scendono dal Col Collon e dalle cime circostanti. |
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inizia il tratto attrezzato |
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arrivo nella parte alta della Comba d'Oren, si vede il rif. Nacamuli |
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Il rifugio Nacamuli visto dal sentiero sottostante |
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Il rifugio Nacamuli appare sopra di noi in alto a sinistra, sulle rocce, a destra del ghiacciaio d'Oren.
Per un breve tratto ora si continua quasi in piano costeggiando il torrente, fino ad attraversarlo, e a salire sempre su roccette prima al vecchio rifugio Col Collon e poco più sopra al rifugio Alessandro Nacamuli. |
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i due rifugi, Col Collon e Nacamuli |
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arrivo al rifugio Col Collon |
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Tenendosi sempre sulla sinistra della Comba d'Oren e seguendo il sentiero che parte dal rifugio Nacamuli, si arriva in circa 45-50 minuti al Col Collon.
La salita, anche se breve è piuttosto faticosa: il sentiero sale a zig zag tra roccette e ghiaioni e presenta nella parte alta dei brevi tratti attrezzati con corde.
Si sale piano, siamo a più di 3.000 mt di quota.
Ovunque si volge lo sguardo si è incantati dalle numerose cascate che scendono dai nevai.
Ancora un piccolo sforzo e ci siamo, sul Col Collon, a 3.114 mt.
Panorama incredibile sulla Punta Kurz, sul Mont Brulè (che impedisce la vista sul Rosa e il cervino), sul ghiacciaio d'Arolla, nonchè sulle Alpi Pennine. |
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la meta del viaggio il col collon |
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cascata al col collon |
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in cima al col collon 3.114 mt. |
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laghetto semigelato |
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la parte alta della Comba d'Oren |
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i rifugi Col Collon e Nacamuli visti dalla cima dell'omonimo colle |
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Discesa: per l'itinerario di salita.
Note: escursione non lunghissima, abbastanza faticosa, priva di oggettive difficoltà sui tratti attrezzati.
Assolutamente da fare in condizioni di tempo stabile, non trascurare la quota.
Relazione e fotografie di: Daniele Repossi
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