RIFUGIO RODA DI VAEL
RIFUGIO FRONZA ALLE CORONELLE
RIFUGIO PAOLINA
- gruppo del Catinaccio Dolomiti -
     
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magnifica vista sul Catinaccio al Ciampedie
     
rifugio roda di vael
la val di Fassa con Moena sullo sfondo
     
Località di partenza: Vigo di Fassa 1.382 mt.
Quota di partenza: 1.382 mt.
Quota di arrivo: 2.337 mt. max
Dislivello: 955 mt. (340 mt. dal rif. Ciampedie fino al rif. Coronelle)
Posizione: il rif. Roda di Vael sorge sulla sella erbosa tra la Roda di Vael e il Ciampaz,
i rif. Fronza alle Coronelle e Paolina ai piedi del Catinaccio si affacciano sul versante altoatesino e sui boschi
delle valli di Tires e di Carezza
Difficoltà: E/EE
Ore: 4.30 a (dal rif. Ciampedie al rif. Fronza e poi al rif. Paolina)
Periodo: giugno-settembre
     
rifugio roda di vael
la Roda di Vael
     
Un altro itinerario grandioso e suggestivo che si può compiere nel gruppo del Catinaccio è quello che
dal rifugio Ciampedie, raggiungibile in funivia da Vigo di Fassa, porta con un sentiero prevalentemente
a mezza costa ai rifugi Roda di Vael, Fronza alle Coronelle e Paolina.
Lo stesso tragitto lo si può affrontare al ritorno oppure decidere, come ho fatto io, di passare tornando per il rifugio
Paolina e quindi scendere direttamente al Passo di Costalunga.
     
grupo del catinaccio dolomiti
il passaggio sotto la cengia
     
Abbastanza lungo ma molto vario e spettacolare, il sentiero che parte dal Ciampedie si snoda sulla sinistra
rispetto a quello che si imbocca per il rifugio Gardeccia (passa accanto al rif. Negritella) ed è prevalentemente
a mezza costa nel bosco nella valle del Ruf de Vael, fino a sbucare sui prati sotto la Roda di Vael.
     
rifugio roda di vael
il rifugio sulla sella del Ciampaz
     
rifugio roda di vael
sui prati sotto la Roda di Vael
     
Lasciata la deviazione per il Gardeccia, si percorre all'inizio l'ampia strada sterrata con uno splendido
panorama sulla val di Fassa e su Moena.
Subito dopo il sentiero si restringe ed entra nel fitto bosco; sempre ben segnalato, privo di difficoltà lo si
segue a mezza costa fino ad arrivare ad un passaggio sotto una cengia.
Si inizia poco a poco a salire, si supera il torrente Ruf de Vael e si sale fino alla malga Vael.
Quasi all'improvviso il bosco scompare per lasciare il posto ai prati e lo spettacolo che ci si presenta davanti
agli occhi è unico: davanti a noi ecco la magnifica Roda di Vael.
     
rifugio roda di vael
uno sguardo sul lontano Ciampedie (spiazzo erboso), punto di partenza
     
rifugio roda di vael
al rifugio Roda di Vael, con Catinaccio
     
rifugio roda di vael
panorama sulla Val di Fassa
     
Attraversati i prati il sentiero prosegue e dopo alcune rampe con maggiore pendenza si arriva al rifugio
Roda di Vael, situato su una sella erbosa.
Molto affollato di giorno, dalla sua terrazza si gode un panorama splendido verso le pareti est dei Mugoni
e della Roda.
In lontananza vi sono la Marmolada, le Pale di San Martino e i Monzoni.
     
rifugio roda di vael
la facciata del rifugio
     
rifugio roda di vael
uno gnomo accoglie i viandanti al rifugio Roda di Vael
     
Dopo una breve sosta si prosegue sul sentiero che conduce, sempre a mezza costa, al rifugio Fronza alle Coronelle.
Nella prima parte il sentiero è praticamente privo di salita; si aggira la sella erbosa, si passa sotto al
monumento di un'aquila e si prosegue sul sentiero che si affaccia verso i boschi e la valle di Tires.
Si cammina in uno splendido paesaggio montano, sempre sotto le verticali pareti del Catinaccio.
Sotto di noi, sulla sinistra il Passo di Costalunga e poco più in la tutto il Latemar nel suo splendore.
     
rifugio roda di vael
la statua dell'acquila lungo il sentiero verso il rifugio Fronza
     
rifugio roda di vael
il Passo di Costalunga
     
rifugio roda di vael
sul sentiero a mezza costa
     
Dopo un breve tratto il sentiero si biforca; a sinistra si va direttamente al rifugio Paolina, a destra si prende
la deviazione per il rifugio Fronza.
Questa parte di percorso, pur non presentando difficoltà si svolge su sentiero molto stretto e abbastanza esposto.
L'ultima parte nei pressi del rifugio Fronza invece si percorre sulle ampie rampe di una pista da sci,
in forte pendenza.
Posto in un ambiente severo e isolato e raggiunto anche dalla seggiovia, il rifugio Fronza alle Coronelle
è circondato da ripidi canaloni e alle sue spalle dalla verticale parete rocciosa del Catinaccio.
Limitate le escursioni, a meno di non intraprendere l'ardita ferrata del Passo Santner che parte alle spalle del rifugio.
     
rifugio roda di vael
la parte di sentiero percorsa
     
rifugio_fronza
avvicinamento al rifugio Fronza
     
rifugio fronza alle coronelle
il rifugio Fronza alle Coronelle
     
Al ritorno si ripercorre il breve tratto su pista da sci fino ad imboccare la deviazione che porta
direttamente al rifugio Paolina.
Il sentiero è di nuovo molto stretto e abbastanza esposto, almeno per un tratto.
In discesa in breve tempo si arriva sui pendii erbosi dove sorge il rifugio Paolina.
In una giornata di pieno sole si ammirano la parete rosa della Roda di Vael e, di fronte, il Latemar.
Ma la vista è molto più ampia su tutta la valle di Tires, il Costalunga e Carezza.
A ovest spuntano i Monti Sarentini e l'Ortles.
Dopo una sosta ed essersi goduti le luci pomeridiane si scende direttamente al Passo di Costalunga, a piedi o in seggiovia.
     
rifugio fronza
le pareti e i canaloni che circondano il Rifugio Fronza
     
rifugio fronza
panorama sul Latemar
     
rifugio fronza
in marcia di ritorno verso il rifugio Paolina
     

Discesa: in seggiovia o a piedi al Passo Costalunga e poi in navetta fino a Vigo di Fassa se si intende percorrere
l'escursione descritta, a piedi ripassando per i rifugi Roda di Vael e Ciampedie lungo il percorso di
andata (il giro diventa molto lungo in questo caso, consigliato il pernottamento in un rifugio).
Note: escursione piacevole e consigliata a tutti sotto le verticali pareti del Catinaccio e della Roda di Vael,
toccando più rifugi dai quali ammirare un panorama favoloso sui diversi gruppi montuosi.
Nessuna difficoltà, tratto un po' esposto verso il rifugio Fronza alle Coronelle e al ritorno per il rifugio Paolina.

Relazione e fotografie di: Daniele Repossi

     
rifugio paolina
il rifugio Paolina con la seggiovia
     
rifugio paolina
la facciata del rifugio Paolina