RIFUGIO SANTA CROCE mt. 2.045
- ALTA BADIA - TRENTINO ALTO ADIGE -
Spescia di sopra
Località di partenza: Spescia Dessura, Val Badia
Quota di partenza: 1.528 mt.
Quota di arrivo: 2.045 mt.
Dislivello: 520 mt.
Posizione: ai piedi del monte Santa Croce in Val Badia nel parco Fanes-Sennes-Braies
Difficoltà: E
Ore: 4 a/r
Periodo: inverno
il Putja
in cammino sotto il Sasso delle Nove
il Monte Muro col suo profilo inconfondibile
Il rifugio Santa Croce in Val Badia è una meta classica per chi effettua escursioni con le ciaspole.
Facile e relativamente breve la traccia che parte da Spescia passa sotto le vertiginose pareti di roccia dei Sassi delle Nove,
delle Dieci e Santa Croce offrendo sempre ottimi punti panoramici verso le Odle che si trovano sul lato opposto della valle.
Il rifugio è anche meta di pellegrinaggio durante la stagione estiva.
Accanto ad esso sorge la chiesetta omonima risalente addirittura al 1484.
Sia salendo da San Leonardo che da Spescia si incontrano varie stazioni della Via Crucis.
Il classico itinerario estivo che porta al rifugio parte appunto da San Leonardo e risale il pendio fin sotto il Sasso Santa Croce. D'inverno però questi boschi sono presi d'assalto dagli sciatori che si fanno portare al rifugio dalla Funivia e la zona è parecchio "movimentata".
Muniti come al solito di ciaspole partiamo quindi da Spescia, piccolo paesino raggiungibile con l'auto dalla Val Badia
fino a Pederoa dove si svolta a sinistra per La Valle e si prosegue sempre dritti fino a Spescia di Sopra.
Spescia vista dal sentiero
Si parcheggia in qualche rientranza a bordo strada, i posti sono molto pochi.
Da qui si prende il sentiero 13-15 che a mezza costa taglia sotto i monti del Fanes prima e il Sasso delle Nove poi.
Essendo una strada forestale è molto larga, non si può sbagliare.
Altri piccoli sentieri portano nel Fanes o sulle cime ma si distinguono chiaramente.
Si percorre la strada prima in direzione ovest e poi sud; nel primo tratto fa quasi impressione passare sotto la parete di
roccia del Sasso delle Noveche ci sovrasta.
Dal sentiero invece si vede ancora chiaramente Spescia dove siamo partiti.
Dopo 2 km di piacevole ciaspolata nei boschi si incontra la prima delle numerose stazioni della Via Crucis che
caratterizzano il percorso.
alpeggi e sullo sfondo le Odle
sotto al Sasso delle Dieci
Procedendo sempre su comodo sentiero si oltrepassano i pascoli dell'Armentara e anche qui numerosi sono gli
spunti panoramici.
Di fronte a noi si vedono ormai tutte le Odle con la mole del Sass Putia e più a destra l'inconfondibile cresta terminale
del Monte Muro.
Sopra le nostre teste invece i Sassi delle Dieci e Santa Croce.
Durante il percorso si possono prendere alcune deviazioni nel bosco che tagliano un po' dalla strada principale e che
conducono tutti al rifugio Santa Croce che appare dopo circa 2 ore di cammino.
le Odle con il Putja
sotto il Sasso Santa Croce
arrivo al rifugio Santa Croce
In questo tragitto non ho incontrato praticamente nessuno.
Il sentiero è immerso nei boschi e il silenzio regna sovrano.
Arrivato al rifugio la sorpresa di trovare questo assaltato da una massa di gente con gli sci è stata grande.
Sapevo che si sciava ma sembrava veramente una folla che prendeva d'assalto un centro commerciale.
E anche prendere una cartolina all'ora di punta diventa un'impresa.
Per fortuna in genere dopo le 14.30-15 la gente inizia a tornare così che questi luoghi si riappropriano della pace e della
bellezza che gli compete.
Dal rifugio il panorama è quello che si ammira già dal sentiero, in aggiunta sulla sinistra si staglia la Marmolada.
La discesa avviene per la via di salita, tra i boschi del Fanes e sotto le sue pareti che hanno scritto una pagina di storia
dell'alpinismo.
la chiesetta con il rifugio
la facciata del rifugio
la Marmolada vista dal rifugio
la parete del Santa Croce con le vie di salita indicate dal cartello
Discesa: per la via di salita
Note: ciaspolata facile nel parco Fanes-Sennes-Braies al cospetto delle più imponenti pareti rocciose del Fanes.
Immersi nel silenzio e nella natura (almeno fino al rifugio) si ammirano superbi panorami sulle Odle, la Marmolada e
le Alpi Aurine
Relazione e fotografie di: Daniele Repossi
lasciando il rifugio con i primi fiocchi di neve che incominciano a cadere