La parete N del Labiez riservava ancora questa chicca tutta sciabile senza mai togliere gli sci.
Difficoltà paragonabile al vicino Hotel Jorasses, più articolato ed esposto nelle rampe e sellette in basso che evitano il salto di roccia, più largo e sciabilissimo nella parte alta.
L'esposizione a NW garantisce buone condizioni di neve fino al pomeriggio, ma la parete incombente, di circa 300 m e costituita da roccia mediocre, consiglio di non attardarsi e scendere prima che il sole la scaldi. Casco consigliato.
Un singolare bonsai controlla parte della salita.
Descrizione:
Stupendo canale a rampe di circa 700m. Dal parcheggio di Flassin percorrere il vallone lungo il classico itinerario che porta al M. Flassin, oltrepassare l'alp. Flassin du Meiten (1636), giungere fino all'alp. Flassin (1700 m) dove si abbandona l'itinerario classico e si risale a sx in bosco per breve tratto, poi per pendii più aperti in direzione di due evidenti canali che iniziano a circa 50 m di distanza l'uno dall'altro.
Scegliere quello di dx. Dopo il conoide risalire i primi 50m e puntare (se si vuole evitare il salto misto che sbarra il largo ramo di dx - linea verde nella foto) al canalino più a sx che si infila dietro ad un torrione che lo separa da una goulottina subito a dx.
Risalire il canalino molto stretto fino ad una selletta affilata (max 45-50°), salire verso un'altra selletta una rampa sui 45°. Quindi dalla selletta traverso esposto (50m, 45°) a pochi metri dal salto che riporta nel canale principale sopra il tratto di misto trovato durante la prima salita. Risalire i seguenti 100m max 40° sotto l'occhio del bonsai che sorveglia da un pulpito sulla sx. quindi prendere il ramo di sx più stretto (45° in uscita) per poi diminuire ancora nel catino superiore (40 max). Uscire dritti sulla cresta sommitale, ad un centinaio di metri a Sud della cima.
(Relazione di Andrea Bormida)
Note:
Oggi nel gruppo oltre a Enzo e Andrea, anche Laurent, amministratore del noto sito interattivo sullo sci e l'alpinismo "camptocamp" in trasferta dagli Aravis, e Massimo.
L'osservazione del canale nei giorni precedenti e un veloce scambio di idee, e senza esitazioni ci siamo ritrovati pronti al parcheggio di Flassin. L'idea di un itinerario all'ombra con queste temperature pareva la scelta giusta, e la linea era troppo estetica per lasciarla ai posteri.
Il canale presentava qualche incognita, causata da alcuni probabili ostacoli intuibili da lontano e una sezione non visibile. In salita abbiamo scelto quindi il ramo principale, ostacolato in un punto da un grosso blocco. Obbligati quindi a legarci e superare un passo di misto, per fortuna breve, con poco ghiaccio su roccia lisciata. Al di sopra del salto abbiamo individuato il possibile passaggio che ci avrebbe consentito di tenere gli sci ai piedi in discesa. Il seguito della salita è filato via senza ulteriori intoppi, fino all'assolata cresta sommitale, che ci ha concesso un gradevole sosta casse-croute.
La discesa si è rivelata ottima, su farina pressata, più morbida in alto, più compatta in basso. Alcuni punti con pietre affioranti, reperiti in salita, non hanno creato problemi. La parte più tecnica si è rivelata quella bassa, in corrispondenza della variante che consente di evitare i vari salti. Un paio di rampe sospese è una strettoia ripida con pietre affioranti hanno richiesto un po' di attenzione.
La parte bassa del canale, in neve piuttosto dura, ha richiesto ancora un po' di gambe per far mordere le lamine, per poi lasciar spazio alla meritata goduria, sul cono e sui pendii fino all'alpeggio, in farinotta un po' appesantita, ma bellissima da sciare.
L'itinerario
In rosso la linea seguita in discesa.
In verde la linea di salita che oppone il passaggio di misto (1 vite corta, 1 friend 0,75 camalot) |
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