VALLE DI OLLOMON - Mont Velan - Grand Couloir
     
     
Sabato 10 maggio 2008
Sci ripido - Valle di Ollomont
Mont Velan - Grand Couloir SE
5.1 E3 su 850 mt. (max. 45-50°)
Dislivello: 2000 mt.
     
     

Itinerario: da Glacier si segue il sentiero per il Biv. Rosazza al Savoie.
A quota 2000 mt. circa si piega a sx e ci si porta sotto al versante SE del Velan, in direzione della sella di Faceballa.
Reperire l'imbocco del canalone, a circa 2750 mt., in corrispondenza del secondo grosso cono di deiezione a partire da dx. Risalire il canale (40-42, breve tratto a 45), tenendosi a sx in corrispondenza della biforcazione a q. 2900, proseguire fino all'altezza della sella di Faceballa dove all'occorrenza si può sostare al sicuro; proseguire nell'ultima parte che si impenna progressivamente (46-49° su circa 150 m) e si stringe. Infine passare all'interno di un grosso foro formato da due blocchi accatastati e uscire in cresta a quota 3650. Volendo con una breve discesa su terreno ripido ci si porta sul ghiacciaio e per esso alla vetta.
Il canale visto da Aosta

Condizioni nivometeo: rigelo sufficiente a 2000 mt. dove inizia la neve, cielo in parte sereno, ma con nubi nella parte alta dell'itinerario che hanno impedito alla neve di mollare nel tratto terminale più impegnativo.

Note: Stupendo canale, ben visibile anche da Aosta, che incide interamente il complesso versante SE del Velan ed esce direttamente sulla cresta sommitale. Oggi con Davide, Alf e Diego siamo partiti alle 4 da Glacier, per poter salire senza fretta e scegliere il momento buono per scendere. Purtroppo la presenza di nubi, nonostante l'attesa prolungata in cresta, non ha permesso di trovare la auspicata neve morbida nel tratto ripido, caratterizzato inoltre da una rigola e conseguenti spazi ristretti. Discesa tesa dunque, nei primi 200 m, Davide e Alf curvando con maestria, Diego e io ricorrendo a volte a tecniche meno eleganti (leggi derapata). La neve più morbida ha invece permesso di negoziare la parte media e bassa di canale,irregolare e svalangata, limitando la quota di microtraumi inevitabili alle ginocchia. Più in basso purtroppo la neve marcia avrebbe richiesto l'uso di canoa o kayak.

Inserito da: Rocco Perrone