BIVACCO SBERNA mt. 3.414
- VALSAVARENCHE -
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Giovedì 20 novembre 2008
Gita in compagnia di Alessandro e Luigi.
Grazie alla dritta di Oscar (e la traccia), giochiamo d'anticipo sulla perturbazione ventosa in arrivo e torniamo a visitare il Bivacco Sberna 3.414 mt.
Partenza da Pravieux 1836 mt. lungo il sentiero per il Rifugio Chabod; da quest'ultimo, senza percorso obbligato, si sale in direzione del col Bonney, per poi deviare a sinistra verso il bivacco, spesso visibile solo all'ultimo perché parzialmente coperto dalla neve.
Discesa diretta sull'alpeggio di Lavessey, senza passare dal rifugio Chabod.
Condizioni meteo: cielo sereno, con velature sempre più ampie; vento freddo, ma debole da est-nord-est; temperature miti.
Condizioni nivologiche: copertura continua dal parcheggio, con un buon fondo che consente di sciare lungo tutto il percorso - anche nel bosco - senza toccare alcun sasso.
Nella parte bassa dell'itinerario, dentro il bosco, si alterna un manto nevoso duro e ben portante a qualche porzione di farina. In alto, alle esposizioni nord, la farina la fa da padrona, anche se in alcuni punti è stata parzialmente compattata e rimaneggiata dal vento; tuttavia è ancora ben sciabile.
Alle esposizioni sud sui pendii più ripidi lo strato superficiale è trasformato e portante.
Relazione di: Stefano Pivot
Gita in compagnia di Alessandro e Luigi.
Grazie alla dritta di Oscar (e la traccia), giochiamo d'anticipo sulla perturbazione ventosa in arrivo e torniamo a visitare il Bivacco Sberna 3.414 mt.
Partenza da Pravieux 1836 mt. lungo il sentiero per il Rifugio Chabod; da quest'ultimo, senza percorso obbligato, si sale in direzione del col Bonney, per poi deviare a sinistra verso il bivacco, spesso visibile solo all'ultimo perché parzialmente coperto dalla neve.
Discesa diretta sull'alpeggio di Lavessey, senza passare dal rifugio Chabod.
Condizioni meteo: cielo sereno, con velature sempre più ampie; vento freddo, ma debole da est-nord-est; temperature miti.
Condizioni nivologiche: copertura continua dal parcheggio, con un buon fondo che consente di sciare lungo tutto il percorso - anche nel bosco - senza toccare alcun sasso.
Nella parte bassa dell'itinerario, dentro il bosco, si alterna un manto nevoso duro e ben portante a qualche porzione di farina. In alto, alle esposizioni nord, la farina la fa da padrona, anche se in alcuni punti è stata parzialmente compattata e rimaneggiata dal vento; tuttavia è ancora ben sciabile.
Alle esposizioni sud sui pendii più ripidi lo strato superficiale è trasformato e portante.
Relazione di: Stefano Pivot
