La Pointe de La Pierre è una delle mete scialpinistiche valdostane più conosciute ma, a ben guardare, ad un occhio curioso offre numerose possibilità.
Per esempio oggi, due giorni dopo la gara, con oltre cento concorrenti, grazie anche alla nevicata notturna, abbiamo tutto l'itinerario per noi, con la fatica di battere la traccia ma la prospettiva di godere di tutto questo ben di Dio.
L'anello che ho percorso in compagnia di Ernesto e Luigi parte dalla frazione alta di Ozein nel comune di Aymavilles, 400 mt. prima del classico itinerario, per ricongiungersi lungo il solito percorso, fino a raggiungere l'ultimo alpeggio e proseguire in direzione della vetta.
Verso quota 2.500 mt. (o meno per i più pigri), deviare a sinistra e, tolte le pelli, scendere lungo il rado bosco con esposizione nord - e quindi molto spesso con farina - fino ad un pianoro (circa 450-500 mt. di dislivello, diverse possibilità). Rimesse le pelli si sale parallelamente alla pista del Grimondet di Pila, raggiungendo la stazione di arrivo della seggiovia e proseguendo lungo un costolone in direzione del colle del Drink, che si raggiunge con un semicerchio verso destra.
Si prosegue lungo l'evidente cresta (attenzione alle cornici a dx ed agli eventuali accumuli a sx) per poi raggiungere la vetta della Pointe de la Pierre e scendere scegliendo l'itinerario migliore a seconda delle condizioni e dei gusti personali.
Condizioni nivologiche odierne (martedì 29 dicembre 2009):
10-30 cm di neve fresca caduta nella notte e, in qualche punto, rimaneggiata dal vento.
Sotto i 2.300 mt. alle esposizioni ovest, la neve si è appesantita e umidificata durante la giornata, in seguito al rialzo termico; pur rimanendo ben sciabile.
Sopra i 2.300 mt. alle esposizioni nord la neve è farinosa; alle esposizioni ovest è leggermente compattata dal vento, pur rimanendo sempre farinosa e ben sciabile, anche se leggermente pesante.
In prossimità delle creste vi sono croste da vento compatte, con accumuli sui versanti est e sud.
Relazione e fotografie di: Stefano Pivot |