Da Chamonix proseguire verso gli impianti di risalita dell' Argentière.
Partiti con la funivia siamo saliti fino ai Grands Montets. Qui abbiamo calzato gli sci e, dopo una breve discesa sulle piste, abbiamo tagliato a destra scendendo in diagonale lungo il Glacier des Rognons, fino a raggiungere il pianeggiante Glacier d'Argentière.
Qui abbiamo messo le pelli e risalito il Ghiacciaio di Chardonnet lungo il versante sx. orografico.
La prima parte è ripida ed in ombra, poi - nei pressi del Col du Chardonnet - diventa più pianeggiante, ampia e solare.
Solitamente si scollina nel punto più basso: bisogna scendere un pendio con pendenza massima sui 40°, lungo circa 50/70 m. ed attrezzato in parte con una corda fissa. Noi siamo scesi con ramponi e sci nello zaino; piccola terminale che si risolve con un saltino.
Altra possibilità di discesa: risalire in diagonale a sx. il breve pendio arrivando ad un colletto; da qui si può scendere con gli sci un ripido ma largo pendio, alto circa 100 mt.
Arrivati così sul Glacier de Saleina, si scende in diagonale verso sx. e si intravvede una scorciatoia da utilizzare in caso di stanchezza o ritardo sui tempi: si può risalire a sx. la Fenêtre du Tour che permette di arrivare subito al Glacier du Tour.
Altrimenti si prosegue in diagonale - passando sotto la Grande Fourche -, cercando di perdere meno quota possibile, finché si è obbligati a rimettere le pelli.
In breve (30-40') si sale a sx. delle spettacolari Aiguilles Dorées lungo il breve ma ripido pendio che porta alla Fenêtre de Saleina.
Qui conviene tenere le pelli e spostarsi in falso piano lungo l'enorme Plateau du Trient (ben visibile sulla dx. la Cabane du Trient ed in fronte l'invitante e scialpinistica Aiguille du Tour).
Sempre costeggiando il fianco sx., si reperisce il largo ed evidente Col du Tour e si tolgono le pelli per l'ultima volta, iniziando una spettacolare discesa di circa 2000 mt.
Si inizia lungo un pendio sostenuto e ci si immette nell'ampio Glacier du Tour, che conviene scendere sul versante sx.
Notevole il panorama: si può notare in fronte la maestosa Aiguille du Chardonnet e, appena oltre, ma dalla parte opposta del ghiacciaio, il rifugio Albert premier.
Nella parte finale della discesa la pendenza aumenta decisamente; sono inoltre presenti diversi salti di roccia!
Ci sono quindi due possibilità: se le condizioni lo consentono si può scendere lungo il ghiacciaio oppure si traversa verso sx. per reperire, all'inizio del bosco, una pista forestale.
Raggiunto il falsopiano, si punta al prato con gli impianti di risalita.
Tolti gli sci, si va a dx. verso la chiesa e, raggiunto un parcheggio sulla dx., si prende uno dei numerosi e gratuiti bus navetta che riportano gli sciatori alla partenza della funivia.
NOTE: si consiglia di arrivare presto alla stazione di partenza per prendere la prima funivia (code!!), anche perché - visto il notevole dislivello - si rischia di trovare nell'ultimo tratto di discesa una neve pericolosamente molle.
si ricorda che, nonostante sia molto frequentata e quindi quasi sempre tracciata, la gita si svolge in un ambiente di alta montagna, lungo ghiacciai. E' quindi vivamente consigliato munirsi dell'attrezzatura da ghiacciaio. Inoltre, vista la grande estensione dei ghiacciai percorsi e la notevole difficoltà di orientamento in caso di scarsa visibilità, è opportuno intraprendere la gita solo con ottime condizioni meteo.
Relazione, fotografie e filmati di: Stefano Pivot