VALANGHE E PRIMO SOCCORSO

PREVENZIONE

OSSERVARE LE CONDIZIONI
Imparate ad analizzare la situazione. Che tempo ha fatto nei giorni scorsi? Quanto ha nevicato durante l’ultima precipitazione? Ha soffiato vento in quota? Ci sono tracce di altre valanghe in giro? Ci sono cornici?; parametri riguardanti l’itinerario (ci sono vie di fuga sulla linea che voglio scendere? In caso di valanga c’è pericolo di volare oltre un salto di rocce? Ci sono dei pendii ripidi che incombono sulla mia linea?); parametri riguardanti la costituzione del gruppo (i partecipanti sono numerosi? Sono tutti di livello tecnico adeguato alle difficoltà dell’itinerario? Sono tutti bravi e autonomi nella ricerca Arva?).

Consultare il bollettino delle valanghe (0165 776300)
Non avventurarsi da soli in montagna
Lasciare indicazioni precise sul percorso che si intende seguire e sull'ora del rientro.

EQUIPAGGIARSI
Assolutamente indispensabile l’intero pacchetto di sicurezza, e cioè: Arva + pala + sonda . Sappiate che un Arva senza pala serve solo a individuare dei cadaveri più velocemente che senza. Inutile ricordare che un esercizio continuo e preciso migliorerà la vostra capacità di soccorso, per cui esercitatevi regolarmente.

     

     

IN CASO  DI VALANGA

I primi cinque minuti successivi a un incidente in valanga sono quelli che con molta probabilità determineranno la sopravvivenza o meno delle persone travolte. Questa è la ragione per cui è indispensabile autosoccorrersi, e per fare ciò occorre saper usare un Arva.
In caso di valanga, prima di accingervi a qualsiasi operazione avete due priorità: commutare il vostro Arva da trasmissione a ricezione, ricordando di far fare altrettanto anche a tutte le altre persone nei paraggi. Prestate sempre un occhio a quello che succede in alto sul pendio, facendo attenzione che un' ulteriore valanga non vi investa.

     

OPERAZIONI DA EFFETTURARE

OSSERVARE
E' particolarmente importante localizzare il punto di travolgimento ed quello di scomparsa, che ci indicano una presunta linea del deflusso della valanga e quindi una zona di ricerca rapida.

RICERCARE
Se non sono passati più di 15 minuti ed avete la corretta attrezzatura (ARVA, pala e sonda) iniziate subito la ricerca. Altrimenti dividetevi fra chi cerca aiuto a valle e chi rimane per la ricerca e dissepoltura. Ovviamente allertare subito il Soccorso in caso di area coperta dalla rete cellulare. 
ricerca del primo segnale. Percorrere la valanga con tracciati distanti 20 m l'uno dall'altro. Se ci sono molti soccorritori, ricercare per linee parallele dall'alto verso il basso (ricerca a pettine). Se sono pochi, percorre interi tratti della valanga con linee a serpentina (ricerca a navetta).
localizzazione. Subito dopo aver captato il primo segnale, predisporsi e iniziare la ricerca: preferibile il metodo direzionale (lungo le linee del campo elettromagnetico di emissione dell'ARVA sepolto).
ricerca di precisione. Individuata la zona di maggior intensità, abbassare l'ARVA di ricerca al suolo ed individuare con movimenti a croce il punto esatto di maggior intensità segnale. Affondare la sonda e lasciarla per lo scavo successivo.

SCAVARE
A lato della sonda (preferibilmente a valle) iniziate a scavare con la pala (ed i guanti): state attenti a non pesare o scavare direttamente sul corso del sommerso, scavate lateralmente e cercate per prima cosa la testa. E' importante liberare al più presto possibile le vie respiratorie. Nella dissepoltura state attenti ad eventuali traumi subiti o al tempo di sepoltura: se sono passati più di 45 minuti c'è un fortissimo pericolo di ipotermia, il dissepolto potrebbe morire se non trattato con professionalità (attendere quindi i soccorsi).

CONTINUARE LA RICERCA
Attenzione a più segnali o a indicazioni di testimoni, re-iniziare la ricerca subito dopo aver trovato il primo sepolto (lasciare ad altri, nel frattempo, il compito dello scavo). In caso di assenza del segnale (sepolti privi di ARVA) iniziare il sondaggio (scarse probabilità di ritrovo, a meno di gruppi ben numerosi e ben coordinati).

     

SE TRAVOLTI DA UNA VALANGA

Fare dei movimenti con le braccia come se si nuotasse. Cercare di tenere libera la faccia e coprirsi la bocca.