Questo itinerario è stato percorso per la prima volta il 9 aprile 2007 dal compianto Federico Negri, in compagnia di Enzo Ala.
Esso è caratterizzato nella sua parte superiore da uno stretto ed esteticissimo canale di circa 450 mt; la parte mediana ed inferiore della gita si svolgono in corrispondenza del Torrente Bellagarda, lungo bei pendii sostenuti.
Il posto selvaggio e il magnifico canale garantiscono, quando le condizioni lo permettono, una sciata di grande soddisfazione.
Itinerario:
si parte dalla pista di pattinaggio, sita nella piana che precede di poco l'abitato di Ceresole Reale.
Ci si dirige in direzione N, contornando per ripido bosco a sx la cascata del Rio Bellagarda (Rio Pian Presse sulle carte).
Si guadagna l'alveo del torrente che si segue abbastanza fedelmente (qualche strettoia da aggirare sulla sx idrogr.), poi per pendii via via più ripidi all'imbocco dell'inequivocabile canale.
Risalire interamente il canale superando nel primo terzo una ripida rampa verso dx, e nel secondo terzo una strozzatura con rocce affioranti.
Si sbuca su una spalla a 100 mt. di dislivello dalla cima, che si raggiunge per un pendio meno ripido, ma con neve non sempre ottimale.
Discesa: per lo stesso itinerario
Oggi, in compagnia di Davide e Emanuele, abbiamo percorso questo magnifico itinerario in condizioni meteo non certo favorevoli (una nevicata ci ha accompagnato tutto il tempo), tuttavia la tipologia del terreno, in primis lo stretto canale, consentono di godersi una bella sciata anche in presenza di scarsa visibilità.
Abbiamo tuttavia preferito rinunciare agli ultimi 100 m, vista la scarsa visibilità e la qualità della neve poco promettente (sastrughi).
La sciata si è rivelata al di sopra delle aspettative, con neve bellissima nel canale, e più che accettabile anche nella parte inferiore.
Un bel modo per ricordare l'amico Federico Negri.
Nota:
rispetto alle condizioni incontrate dai primi salitori attualmente le difficoltà risultano minori (max 45°), grazie alla quantità di neve che permette di passare agevolmete un paio di ostacoli altrimenti più critici.
Relazione e foto di: Rocco Perrone